Articolo del 14 aprile 2020 di “Stadt Landshut”
Traduzione dal tedesco delle alunne del Liceo Linguistico di Schio: classe 5LD Valeria Durdevic, classe 5LA Alice Bassa, Martina Menegollo, Sofia Rossato, Sofia Zamperetti. Con il supporto della prof.ssa Michela Cason
ecco il testo della traduzione dell’articolo:
“Il tempo sembra essersi fermato”
In Veneto si ha il permesso di uscire di casa da soli
Landshut è gemellato con cinque città: Compiègne in Francia, Schio in Italia, Elgin in Scozia, Ried im Innkreis in Austria e Sibin/Hermannstadt in Romania. Anche queste sono più o meno strette nella morsa del coronavirus. Il Giornale di Landshut vorrebbe dare un’idea ai suoi lettori di com’è la vita in questo momento nelle città gemelle. Iniziamo con Schio.
La città è situata ad est del Lago di Garda, ai margini della Pianura Padana, è vicina a Verona, Padova e Venezia e fa parte della regione del Veneto. Schio ha circa 40.000 abitanti. A partire dal XV secolo è stato un centro importante per la lavorazione della lana e grazie alle fabbriche a metà dell’Ottocento è diventata la “Manchester d’Italia”. E’ stata territorio di guerra nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.
Il gemellaggio è nato da uno scambio del liceo Seligenthal con il liceo Scientifico di Schio e, poiché ha funzionato bene, è stato tramutato in gemellaggio tra le due città. L’associazione che si occupa dei rapporti Landshut-Schio conta circa 200 membri.
Nel corso dei 40 anni il rapporto si è sempre più consolidato. Ci sono infatti molti incontri tra i cittadini in più ambiti: sportivo, artistico e musicale. L’associazione di Landshut va a Schio ogni ottobre per quattro giorni e anche gli Scledensi vengono in visita a Landshut. A causa della situazione attuale si è dovuto annullare la festa dell’Europa con tutte le città gemellate, prevista per il 9 maggio, con la partecipazione di una delegazione veneta assieme al sindaco, al coro Monte Pasubio e ad un gruppo di cittadini.
La presidentessa dell’associazione, Irmgard Neßlauer, ha inviato al nostro giornale una relazione presentata da Adriano De Rigo, presidente del Creus e responsabile degli scambi della città di Schio.
Queste le parole del signor De Rigo: “Sembra che sulla città sia calato un velo di gelo. Non c’è nessuno per strada. Si può uscire di casa solo per andare al lavoro, in caso di emergenza e per andare a fare la spesa, ma una persona sola per un paio di volte alla settimana al massimo. Molte aziende sono chiuse. Va al lavoro solo chi ha una professione ritenuta indispensabile.
Ci si può muovere fuori di casa e nei dintorni al massimo entro 200 metri, da soli. Non ci sono cerimonie religiose e anche i cimiteri sono chiusi. I funerali hanno luogo solo in presenza di pochissimi familiari.
Sono chiusi anche i parchi. Sono aperti solo i supermercati e i negozi beni di prima necessità. Ci si può entrare solo con mascherine e bisogna mantenere le distanze di sicurezza. Alle casse ci sono pannelli di protezione. All’inizio c’era la corsa a fare scorte, ma poi la cosa si è calmata. Alcuni ristoranti e bar offrono consegna a domicilio; anche i negozi di giardinaggio consegnano a casa. Ci sono molti controlli da parte della polizia per quanto riguarda il rispetto delle norme.
Il tempo sembra essersi fermato: silenzio nelle strade, silenzio nelle case. Ma è importante che ognuno rimanga a casa.
L’ospedale nella località di Santorso è stato trasformato in struttura solo per la cura di pazienti affetti da Coronavirus; per tutte le altre malattie ci si deve recare a Bassano, situato a circa 35 km di distanza. La città ha un piano di emergenza e si è riusciti a procurare il materiale necessario. Nelle scorse settimane sono state distribuite mascherine a tutti gli abitanti, c’è anche un servizio di approvvigionamento sia per le persone sole che per i malati, che non sono nelle condizioni di farlo.
Anche mio figlio lavora per il comune in questo ambito. Ci sono molti servizi, come ad esempio una linea telefonico per sostegno psicologico.
In questi ultimi giorni il Governo ha autorizzato iniziative da parte di province e comuni, affinché possano aiutare economicamente persone in difficoltà, senza lavoro e senza soldi, fornendo loro generi alimentari. Il programma è chiamato Buoni Spesa.
Per fortuna negli ultimi giorni si è abbassato il numero dei nuovi contagiati, mentre è aumentato quello delle persone guarite.
Nel frattempo la natura si è risvegliata, il tempo è bello e noi speriamo di poter riprendere la vita nelle strade della nostra amata città, con uno spirito nuovo